Roma, abusi su allieve minorenni dopo le lezioni di Taekwondo, arrestato il maestro 38enne
Le violenze, secondo la Polizia, si consumavano nel centro sportivo o nell’autovettura che l’istruttore, grazie al favore che aveva ormai acquisito tra le famiglie delle sue piccole allieve, utilizzava per riaccompagnarle a casa dopo averle trattenute in sua compagnia oltre l’orario di allenamento.


Polizia agente sul territorio
(AGR) I genitori le avevano iscritte ad un centro estivo in zona Pietralata, grazie al passaparola sulla qualità delle attività messe a disposizione dal responsabile, ma erano ignari del fatto che, dietro alla facciata di insegnante di una disciplina marziale conosciuta come una filosofia di vita, si nascondesse un mostro. L’uomo, un trentottenne romano, è stato arrestato dalla Polizia di Stato ed è ora in carcere.
Era riuscito a carpire la fiducia dei genitori, che gli avevano affidato le figlie anche in occasione di incontri sportivi fuori sede. Col tempo, forte dell’ammirazione guadagnata nelle sue allieve, aveva iniziato ad avvicinarle nella loro intimità fino ad abusarne sessualmente.
L’indagine della Polizia di Stato ha preso il via dalla denuncia di una delle mamme delle piccole, che, notando dei comportamenti anomali della figlia, aveva deciso di scavare a fondo ed era riuscita a farle confessare le violenze subite.
Sconvolta dalla notizia appresa, la donna aveva immediatamente provato a raccogliere ulteriori informazioni tramite le altre madri, che piano piano hanno convinto le loro piccole a liberarsi dal peso che avevano nascosto negli anni per paura di subire ritorsioni.Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, le violenze, ripetute sistematicamente, si consumavano all’interno del centro sportivo o nell’autovettura che l’istruttore, grazie al favore che aveva ormai acquisito tra le famiglie delle sue piccole allieve, utilizzava per riaccompagnarle a casa dopo averle trattenute in sua compagnia oltre l’orario di allenamento.
Le pressioni e gli abusi non avevano incontrato una battuta d’arresto neppure dopo il rifiuto delle vittime che avevano trovato il coraggio di rifiutare le avances. Una di loro, pur di non continuare a subire violenze, aveva deciso di abbandonare la disciplina.
Alla luce degli elementi raccolti a suo carico, la Procura ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari l’emissione nei suoi confronti della misura cautelare in carcere per violenza sessuale aggravata e ha incaricato gli agenti del Commissariato Porta Pia di eseguirlo. Per completezza si precisa che per l’indagato vige il principio della presunzione di innocenza fino ad accertamento definitivo con sentenza di condanna.Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi presunto innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.