Flavio Lotti - Tavola della pace: Le ricette di Papa Francesco

19 ottobre 2013 05:05

Papa Francesco
(AGR) Non è stato solo un grande discorso alla chiesa. Le parole pronunciate da Papa Francesco il 4 ottobre ad Assisi riguardano tutti, credenti o non credenti. E in particolare tutti coloro che cercano sinceramente la via di uscita dalla crisi che ci sta soffocando. Le indicazioni che emergono dall'incontro tra i due Francesco sono tanto concrete quanto impegnative. E per questo vale la pena di non sprecarle. Eccone alcune. Primo. Abbiamo bisogno di cambiare. "Se vogliamo salvarci dal naufragio" abbiamo bisogno di cambiare molte cose. Tutti i discorsi di Assisi sono stati permeati di questa necessità impellente, che si fa sempre più pressante. Ma se pensiamo che siano altri a doverlo fare, se non ci disponiamo al cambiamento partendo da noi stessi, mettendo in gioco le nostre certezze e le nostre sicurezze, non ce la faremo. La possibilità di cambiare passa da noi e ciascuno deve essere capace di dire: comincio io! Secondo. Dobbiamo riscoprire la nostra umanità. Il Papa lo ha chiesto persino alle suore di clausura, a coloro che hanno scelto una vita di isolamento dal mondo: "Diventate esperte in umanità!" Nulla è più importante della nostra umanità, della nostra capacità di "capire i problemi umani" e di trattare "gli altri" con umanità. Mi viene in mente l'insistente "Restiamo Umani" di Vittorio Arrigoni, la tragedia di Lampedusa e i fatti che tutti i giorni ci raccontano di comportamenti e politiche disumane. La strada del cambiamento comincia così: ricostruendo la nostra capacità di avere rispetto per ogni essere umano e per tutto quello che è stato creato. Terzo. Liberiamoci della cultura dello "scarto" e apriamoci alla cultura dell'inclusione, dell'accoglienza, della condivisione. "Le vittime della cultura dello scarto sono le persone più deboli, più fragili, più svantaggiate, più in difficoltà. E' da loro che occorre ripartire se vogliamo evitare di essere travolti dalla miseria, dalle disuguaglianze e dalle ingiustizie che dilagano. Servono azioni, opere, politiche concrete e persone disponibili a realizzarle. Non per buonismo ma per lungimiranza. Quarto. Impariamo ad ascoltare. Le vittime della cultura dello scarto hanno bisogno di essere riconosciute e ascoltate. E non deve essere un ascolto occasionale, "un ascolto che dura uno, due, tre giorni come succede sui giornali". Deve essere un ascolto autentico e perciò attento, rispettoso, continuo. L'ascolto di cui abbiamo bisogno è... L'articolo segue sul sito: http://www.sanfrancescopatronoditalia.it/blog_francescani_commenti.php?id_blog=417Partecipa anche tu affinche' l'informazione vera e trasparente sia un bene per tutti