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Catania, regolamento di conti tra bande, arrestati in cinque

I carabinieri hanno eseguito gli arresti. L'agguato costato la vita a due persone,membri del clan rivale ed il ferimento di altri cinque era scattato in via Grimaldi a Catania l' 8 agosto. Le indagini hanno individuato le responsabilità degli arrestati .

printDi :: 15 agosto 2020 19:07
Catania, regolamento di conti tra bande

Catania, regolamento di conti tra bande

(AGR) I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania hanno arrestato su provvedimento emesso dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, cinque soggetti, per  i reati di omicidio aggravato, tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi e lesioni personali, tutti in concorso e aggravati dal metodo mafioso, al fine di agevolare il clan dei “Cursoti Milanesi”. Gli arresti a conclusione delle indagini che hanno consentito  di risalire ai respèonsabili del duplice omicidio e i tentati omicidi  verificatisi la sera dello scorso 8 agosto in Librino, una vendetta conseguente a precedenti contrasti insorti tra organizzazioni criminali contrapposte e segnatamente il gruppo dei “Cursoti Milanesi” e il clan “Cappello”.

La vicenda ha avuto inizio il 7 agosto 2020, allorquando D. C. , elemento apicale del citato gruppo mafioso dei “Cursoti Milanesi”, a seguito di contrasti personali, ha organizzato una spedizione punitiva presso l’esercizio commerciale di N.G., il quale richiedeva l’intervento di soggetti appartenenti al clan “Cappello”.

 
L’8 agosto circa 20 persone, tutte a bordo di motoveicoli e scooter, si recavano nelle zone di pertinenza dei “Cursoti Milanesi” per rintracciare i partecipanti al raid del giorno prima presso il mini market ed ottenere spiegazioni su quanto accaduto.

Il gruppo di motociclisti, dopo essere partito da un luogo chiamato “monte pidocchio” nei pressi del cimitero di Catania ed avere percorso la via Acquicella, i quartieri di San Berillo nuovo e di San Giorgio, giungeva all’altezza della strada che conduceva al viale Grimaldi, dove scattava l’agguato. Il gruppo di motociclisti veniva colpito da numerosi colpi di arma da fuoco esplosi con diverse pistole  dai fermati che, preventivamente allertati, a bordo di auto e scooter, avevano pianificato una contromossa, provocando la morte di due persone ed il ferimento di altri.

L’attività investigativa consentiva di far emergere la figura di D.C., attuale reggente del gruppo mafioso dei “Cursoti Milanesi”, il quale, oltre ad aver organizzato ed istigato il gruppo di fuoco, non solo ha guidato la violenta aggressione del 7 agosto ai danni di N.G. ma ha anche partecipato materialmente all’agguato finalizzato ad uccidere i soggetti appartenenti ad un clan rivale.

Di rilievo sicuramente anche il coinvolgimento di uno degli uomini di più stretta fiducia ovvero S.M.C., emerso come protagonista anch’egli dell’aggressione violenta ai danni del N.G., nonché del conflitto a fuoco avvenuto la sera dell’8 agosto, allorquando risulta aver colpito mortalmente D.L., ferendo B.C.A.

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