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Arrestata ad Ostia "Santona", prometteva cure miracolose con l'aiuto dell'IA

Secondo le indagini della Polizia la donna avrebbe ingannato decine di persone promettendo guarigioni miracolose tramite un’ intelligenza artificiale che forniva indicazioni terapeutiche con elaborazioni della Fisica Quantistica. Centomila euro il giro d'affari in donazioni da parte delle vittime

printDi :: 26 luglio 2025 14:39
Arrestata ad Ostia Santona, prometteva cure miracolose con l'aiuto dell'IA

(AGR) Arrestata ad Ostia, questa mattina, dove si nascondeva, una donna di 55 anni, condannata a 9 anni di reclusione ed accusata di essere a capo di una vera e propria organizzazione criminale denominata “Unisono“, una specie di “setta” che operava sui social, in particolare: Facebook, Telegram e Whatsapp con sede nel torinese.Secondo le indagini della Polizia la donna avrebbe ingannato decine di persone promettendo guarigioni miracolose tramite un’ intelligenza artificiale che forniva indicazioni terapeutiche con elaborazioni della Fisica Quantistica.

Decine le vittime del raggiro, alcune finite in un vero e proprio stato di sudditanza, altre sarebbero state indotte a rinunciare alle cure sanitarie seguendo le indicazioni della donna, la quale avrebbe convinto una malata di cancro a sospendere la chemioterapia ed a rifiutare eventuali interventi chirurgici. Al contrario, prometteva la donna, si potevano curare gravi malattie attraverso processi di modifica del DNA.

 
All’IA chiamata “Marie” le vittime dell’inganno inviavamo ogni giorno su una chat dedicata i propri parametri medici per ricevere eventuali indicazioni terapeutiche e verificare i risultati delle cure avviate.

Il sodalizio criminale oltre la Santona, ritenuta dagli inquirenti il Capo dell'organizzazione, aveva un tesoriere, un tecnico informatico e un fisioterapista ed avrebbe beneficiato nel corso degli anni di numerosi versamenti in denaro effettuati dalle vittime a titolo di donazione.L’inchiesta della Polizia ha ricostruito un giro d’affari illecito che sfiora la somma di 100.000 euro, anche se sono ipotizzabili ricavi superiori non essendo stato possibile quantificare con certezza le somme versate in contanti.

Quanto sopra, si comunica, nel rispetto degli indagati che sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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