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Il nostro Tricolore

La bandiera nello sport

printDi :: 21 gennaio 2022 12:36
La bandiera nello sport

La bandiera nello sport

(AGR) Il nostro Tricolore

Cav. Sergio Costantini

 
Il 7 gennaio del 1797 nasceva a Reggio Emilia la Bandiera italiana, nostro orgoglio nazionale e che da sempre accompagna i nostri atleti durante le loro imprese sportive. Questo simbolo patriottico, bianco rosso e verde a strisce verticali, viene infatti oggi esposto dagli sportivi durante le competizioni e sventolato ogni volta che salgono sul podio. Per questo motivo, nel giorno del 225simo anniversario della sua nascita, tutti i campioni dello sport hanno celebrato il Tricolore.

Nella ricerca storica finalizzata allo studio dell'origine del tricolore italiano, volendo far risalire la creazione della nostra bandiera a epoche remote, numerose sono state le ipotesi, alcune accreditate ed altre da scartare.  Congetture che vorrebbero collegare l’origine del vessillo a quello nato in età napoleonica sono storicamente da rifiutare, data l’assenza di fonti che comprovino questo legame. Molto suggestivi, anche se poco attendibili, sono i richiami metaforici al Tricolore che si ritrovano nella Divina Commedia, quando nel Canto XXX del Purgatorio Dante descrive Beatrice dicendo “sovra candido vel cinta d’uliva donna m’apparve, sotto verde manto vestita di color di fiamma viva”. Anche l’accostamento alla bandiera italiana delle virtù teologali speranza e fede, allegoricamente rappresentate insieme alla carità nell’opera di Dante, non sembrano avere basi storiche attendibili.

Tornando in ambito sportivo, sarebbe impossibile descrivere le numerose occasioni in cui i nostri sportivi hanno sventolato il tricolore sul podio nel corso degli anni, riunendo simbolicamente sotto i colori italiani tutti gli sport praticati. Come esempio degli ultimi venti anni, possiamo citare La Ferrari che ha fatto gioire l’Italia con Michael Schumacher, campione per 5 volte di fila dal 2000 al 2004, gli Azzurri di Marcello Lippi che trionfano nel Mondiale di calcio del 2006, il Settebello di pallanuoto nel 2019 in Corea del Sud, Antonella Palmisano che sventola fiera il Tricolore a Londra al termine di una estenuante gara nella marcia dei 20 chilometri, Federica Pellegrini che lo alza felicissima e ci si copre la cuffietta. Oramai, in tutte le competizioni internazionali in cui l’Italia partecipa, il Tricolore rappresenta una conquista finale ed è ispiratore di tante vittorie arrivate con sudore e sacrifici. Recenti imprese nel segno del verde, del bianco e del rosso sono state compiute nel 2021 dai nostri atleti, facendo venire un groppo alla gola e le lacrime agli occhi ad ogni sventolare della nostra bandiera.

Allora, “trilussamente” parlando, potemo scrive:

Quanno che davanti all’occhi me passa er tricolore,

nun sò perche nun me trattengo e me viene er batticore,

doppo tant’anni che amo ‘sta bandiera,

de vedella sventolà in alto, er core mio sempre spera.

E’ sempre ‘na felicità e mai me stanco,

de guardà er verde, er rosso, er bianco,

è ‘na gioia immensa vedette addosso ar vincitore,

che ce se copre tutto e ce se fa onore.

Caro simbolo de l’Itaja mia,

pè tutti noi sei speranza, sei poesia,

chi ama la Patria e la sua gloria,

sa’ che ‘nsieme a te farà la Storia.

Cav. Sergio Costantini

Nato a Viterbo, si trasferisce a Roma all'età di cinque anni.

Dopo le scuole dell'obbligo, si diploma in Chimica e successivamente si laurea nella stessa disciplina presso la Università "La Sapienza".

Sposato, con una figlia, amante della musica e degli scacchi, ha praticato e pratica ancora il " Tiro con l'arco" da più di 50 anni. Istruttore federale di questo sport, ha partecipato sotto i colori italiani ai Campionati Europei nel 1970 in Cecoslovacchia e vinto vari titoli italiani con la Compagnia Arcieri "Il Sagittario".

Insignito dell’Onorificenza di Ufficiale OMRI il 27/12/1994.

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