Ostia, incontro in Regione sulla Sicurezza Idraulica del X Municipio

Canale bonifica
I Comitati in Consulta, nel corso dell’incontro hanno ribadito che Ostia è una zona a rischio idraulico R4, il massimo previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 settembre 1998, "per il quale sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale, la distruzione di attività socioeconomiche." Il rischio idraulico, determinato da cause e concause, risulta massimo, per il territorio lidense, soprattutto per la mancata realizzazione di un tratto di argine del fiume Tevere.
La delegazione, inoltre, rappresentando le criticità riguardanti l’inefficienza degli attuali canali di bonifica (destinati allo smaltimento delle acque basse medie e alte), delle condotte di raccolta delle acque pluviali e delle condotte delle acque nere, ha suggerito l’importanza della "centralizzazione delle competenze e delle responsabilità" in capo alla Regione Lazio. La sovrapposizione di una fitta rete di competenze e gerarchie politico-amministrative date dall’elevato numero di enti coinvolti, oltre a generare un quadro frammentato del rischio idraulico, determina uno spreco di risorse economiche, di mezzi e di uomini. La centralizzazione delle competenze ridurrebbe i costi consentendo di recuperare quelle risorse necessarie alla realizzazione delle opere per la sicurezza idraulica non solo del X Municipio di Roma Capitale.
Lo stesso Canale dei Pescatori, presentando difficoltà di deflusso delle acque verso il mare per problemi significativi d’insabbiamento alla foce, determina un aumento del rischio idraulico con incidenza in particolare sul territorio dell’Entroterra, costituito in gran parte da aree al di sotto del livello del mare e che, maggiormente soggetto ad allagamenti, nel 2011 registrò una vittima all’Infernetto.
Necessaria, secondo i coordinatori dei comitati, la "mappatura dei rischi", che consentirebbe un serio monitoraggio di tutto il territorio, delle cause e delle concause che determinano la criticità al fine di valutare e stabilire, tenendo conto delle necessarie priorità, "dove fare cosa e quando", le cui fonti principali potrebbero arrivare proprio dal Coordinamento dei "Comitati in Consulta.">
L’Assessore all’Ambiente Fabio Refrigeri ha informato i Comitati in Consulta degli sviluppi nel breve futuro che riguarderanno il territorio del X Municipio, soprattutto in previsione dell’immediata proposta di legge regionale sul governo delle acque e difesa del suolo.