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Roma, blitz interforze al campo nomadi di via Candoni, rinvenuto un grande quantitativo di refurtiva griffata

Borse e cinture di lusso, profumi e capi di abbigliamento griffati ben piegati o raccolti alla rinfusa in trolley occultati nei “meandri” del campo è il bilancio di quanto rivenuto questa mattina dalle Forze dell’Ordine nella periferia a sud-ovest della Capitale.

printDi :: 27 agosto 2025 14:42
Forze dell'ordine in via Candoni

Forze dell'ordine in via Candoni

(AGR) Una stock house di abbigliamento ed accessori griffati provento di furto è il “volto” svelato dal blitz scattato all’interno del Campo nomadi di via Luigi Candoni all’alba e coordinato dal Dirigente del Distretto San Paolo, con lo sforzo sinergico di agenti della Polizia di Stato, militari dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, nonché di operatori della Polizia Locale, che hanno setacciato i manufatti realizzati all’interno dell’insediamento, senza tralasciare i veicoli parcheggiati all’interno del perimetro del sito,

Borse e cinture di lusso, profumi e capi di abbigliamento griffati ben piegati o raccolti alla rinfusa in trolley occultati nei “meandri” del campo è il bilancio di quanto rivenuto questa mattina dalle Forze dell’Ordine nella periferia a sud-ovest della Capitale.

 
L’area, ai margini della città, che si estende per diversi ettari su un terreno occupato abusivamente anche con tende e roulotte adibite ad uso abitativo, ha restituito un “bottino” verosimilmente pronto ad essere riciclato sul mercato parallelo, con numerosi oggetti, tra quelli rinvenuti, già abbinati ad episodi predatori denunciati alle Forze dell’ordine.

Per gli ulteriori beni rinvenuti, ad oggi non tracciati, la Guardia di Finanza procederà al tracking degli stessi per risalire alla filiera di vendita dalla quale sono stati sottratti.

Durante le operazioni, che hanno visto la cinturazione degli accessi ed il contestuale ingresso massivo delle Forze dell’ordine all’interno del sito, sono state identificate decine di persone, alcune delle quali risultate con precedenti per reati contro il patrimonio. Due di queste, di origine bosniaca, sono state accompagnate presso l’Ufficio Immigrazione della Questura per gli approfondimenti necessari alla definizione della loro posizione sul territorio nazionale ed alla valutazione dei presupposti utili alla espulsione con rimpatrio nel Paese d’origine.

Il materiale sequestrato tracciato è stato messo in sicurezza nei depositi giudiziari in attesa di essere restituito ai legittimi proprietari.

Gli oggetti sotto sequestro ad oggi non associati a fattispecie di reato sono disponibili per riconoscimenti da parte delle vittime, che potranno presentarsi nelle prossime ore presso l’XI Distretto San Paolo, sito in via Portuense 183, munite di denuncia e relativa documentazione fotografica.

L’intervento odierno è una ulteriore espressione della strategia rilanciata con determinazione dalla Questura di Roma nelle periferie della Capitale, che mira a puntare la lente di ingrandimento sugli insediamenti abusivi, spesso utilizzati come centro di smistamento della refurtiva, e che costituiscono, pertanto, ricettacolo di ulteriori reati connessi alla criminalità predatoria.

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