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Confeuro: gas serra, nuovo target UE richiede coinvolgimento dei giovani agricoltori. Ma l’Italia è ancora in ritardo

Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro: l’Unione europea intende imprimere una brusca accelerazione alla lotta contro i gas serra

printDi :: 10 novembre 2022 17:52
Confeuro: gas serra, nuovo target UE richiede coinvolgimento dei giovani agricoltori. Ma l’Italia è ancora in ritardo

(AGR) Con l'accordo raggiunto a Bruxelles l’Unione europea intende imprimere una brusca accelerazione alla lotta contro i gas serra – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Gli obiettivi ambiziosi, tuttavia, non bastano. Occorrono anche gli strumenti per raggiungerli per far sì che la transizione verso un’economia più sostenibile sia equilibrata e consenta alle aziende di cambiare i loro metodi di produzione, diventando parti attive del cambiamento. Dal primo settore, in particolare, l’Europa esige uno sforzo notevole per contribuire a centrare i nuovi traguardi, che possono essere raggiunti solo coinvolgendo le nuove generazioni.

Alla riduzione delle emissioni si può arrivare tramite strade diverse: diminuendo la produzione, scenario che ovviamente nessuno si augura, o cambiando il sistema alla radice favorendo l’ingresso di nuove forze – continua Tiso. Per ridurre le sue emissioni del 43,7% entro il 2030, come richiesto da Bruxelles, l’Italia dovrà gestire al meglio la politica agricola e industriale dei prossimi anni proprio in una fase in cui i costi dell’energia costituiscono una seria minaccia.

 
A questo proposito emergono i ritardi del nostro Paese, che non ha ancora definito una strategia per permettere ai giovani coltivatori di diventare protagonisti della transizione verde: il Piano strategico italiano destina all'obiettivo del ricambio generazionale solo l'1% delle risorse. Tra i dieci obiettivi ‘trasversali’ è in assoluto quello che può contare su meno fondi. L’ingresso dei giovani è una delle principali sfide per la nostra agricoltura: dal censimento Istat del 2020 emerge infatti che in Italia solo il 13,4% dei titolari di impresa agricola ha meno di 44 anni, contro il 17,6% di dieci anni prima. Altro nodo da sciogliere è quello dei pesticidi: sono ancora troppe le resistenze ad abbandonare metodi ormai superati e inaugurare finalmente una nuova era di sostenibilità per il primo settore. 

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