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La pallanuoto affonda...riaprire le piscine

Il grido di dolore del presidente della Lifebrain SIS Roma Flavio Giustolisi: “Il Governo ci ha dimenticati. Serve la riapertura degli impanti per poter ripartire”. Allenamenti dal 18 maggio ma servono gli impianti aperti e funzionanti.

printDi :: 12 maggio 2020 15:48
Sis Roma

Sis Roma

(AGR) Flavio Giustolisi, presidente della squadra femminile di serie A1 di pallanuoto Lifebrain Sis Roma, uno dei team più forti e quotati in ambito nazionale, è stato intervistato dalla redazione di SuperNews sul futuro prossimo della stagione. La Sis Roma puntava allo scudetto ed alla ripresa del campionato aveva le carte in regola per essere protagonista nel rush finale.  "Quello che è emrso sinora con chiarezza è la mancanza di aiuti concreti dalla parte delle istituzioni verso il mondo della pallanuoto, "settore dimenticato" esordisce Flavio Giustolisi, che "trasferendo" il suo team sul litorale ha riempito le tribune del Palanuoto, divienendo un importante punto di riferimento per le attività notatorie del litorale e romano.

"Nel momento in cui si decide di sospendere un campionato, la scelta più saggia é proprio quella di non far retrocedere nessuno e di non assegnare lo scudetto. - continua Giustolisi - Valutazione diversa dovrà essere fatta, dalla Federazione, per ciò che riguarda le competizioni internazionali del prossimo anno". Altro tema fondamentale sono le perdite economiche subite dal team e dal settore del nuoto “Per quanto riguarda il team abbiamo avuto delle gravi perdite soprattutto inerenti alla sponsorizzazione. Il pacchetto sponsor è un pacchetto in difficoltà. Poi, non potendo garantire il "nostro contributo" allo sponsor, legato alla promozione del brand all'interno dei nostri impianti, la situazione diventa ancora più complessa. Con le piscine del gruppo SIS abbiamo 18.000 clienti, tra marzo, aprile e maggio abbiamo registrato un danno economico pari a 500.000 euro. Questi sono i dati alla mano. Oltre ai danni derivanti dalla chiusura degli impianti, abbiamo da affrontare anche quelli relativi agli sponsor”.

 
Gli aiuti da parte delle istituzioni...? “Il Governo è completamente assente, non ha dato alcun tipo di sostegno ad alcuna disciplina sportiva. Noi della pallanuoto, poi, siamo un settore completamente dimenticato. Siamo abbandonati a noi stessi. Non abbiamo un protocollo da seguire per riprendere l'attività. Se non fosse per l'ottimo lavoro della Federazione, che ha dato delle linee guida per la riapertura degli impianti e che ha istituito un fondo per aiutare le sue discipline, saremmo completamente soli. Se non si istituirà un minimo di fondo perduto, molte realtà sportive falliranno. Le spese continuano a esserci: non possiamo lavorare, perché non ce lo consentono, e non siamo minimamente considerati. Le piccole realtà, poi, stanno vivendo un momento drammatico”. Ed allora, quando si riparte? “Dal 18 maggio sarà consentito riprendere gli allenamenti di squadra. Per noi, però, esiste un problema di fondo: dove faccio allenare le mie atlete, se abbiamo gli impianti chiusi? Inoltre, il nostro allenatore non sa come poter lavorare. Il nuoto ci sta aiutando, mettendo a disposizione gli spazi d'acqua presso il centro federale di Ostia. Tuttavia, la pallanuoto ricomincerà ufficialmente quando ci consentiranno di riaprire le nostre strutture. Abbiamo bisogno di protocolli più chiari”.

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Flavio Giustolisi

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