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Roma aderisce al "Protocollo di Parigi" per nuove iniziative nella lotta all'HIV

Barbara Funari, assessora politiche sociali e salute: Le città sono spesso i luoghi in cui l’HIV si trasmette e sono proprio le città a poter guidare risposte mirate e innovative nella lotta all'HIV. L'obiettivo è sviluppare strategie dai dati e dall’evidenza, per rispondere ai bisogni delle persone

printDi :: 02 dicembre 2025 12:21
L'assessora Funari in Campidoglio dopo la firma

L'assessora Funari in Campidoglio dopo la firma

(AGR) Roma Capitale ha firmato ieri mattina il "Protocollo di Parigi", entrando ufficialmente nella rete mondiale delle Fast-Track Cities: l’iniziativa globale che riunisce oltre 400 città impegnate a raggiungere gli obiettivi ONU sull’azzeramento delle nuove infezioni da HIV e dei decessi correlati all’AIDS entro il 2030.

Roma registra oggi la più alta incidenza di nuove diagnosi di HIV in Italia, con un tasso di 5,2 per 100.000 abitanti secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità. L’adesione alla rete Fast-Track Cities rappresenta quindi un passaggio strategico per invertire questa tendenza, potenziando screening, test rapidi, campagne di sensibilizzazione e servizi di prossimità. Con la firma del Protocollo, la Giunta capitolina ha anche istituito presso il Dipartimento Politiche Sociali e Salute un Tavolo tecnico permanente e aperto, che avrà il compito di elaborare il Piano Fast-Track per la città. “Le città sono spesso i luoghi in cui l’HIV si trasmette e sono proprio le città a poter guidare risposte mirate e innovative” ha dichiarato l’Assessora alle Politiche Sociali e alla Salute, Barbara Funari. “L’adesione al Protocollo di Parigi ci permette di lavorare con un approccio olistico e di comunità, integrando servizi sociali, sanitari, realtà scientifiche e terzo settore. Il nostro obiettivo è sviluppare strategie basate sui dati e sull’evidenza, capaci di rispondere ai bisogni reali delle persone e delle comunità”. 

 
Funari ha sottolineato anche l’urgenza di investimenti adeguati: “Chiediamo con forza nuove risorse per non arretrare nei servizi e nelle attività di prevenzione. La lotta all’HIV non può subire tagli. Lavorare insieme alle comunità e alle organizzazioni che ogni giorno operano sul territorio ci permette di sopperire alle difficoltà, ma servono investimenti strutturali e continui”. “Per noi oggi non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza” ha concluso l’assessora. “Con la firma del Protocollo si apre una fase operativa che da domani ci impegna a costruire un piano d’azione concreto, aggiornato e condiviso, per proteggere la salute delle persone e della città”.

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