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Ostia Antica, sit-in dei lavoratori della biglietteria domani mattina sotto il Ministero della Cultura

La mancata proroga dei servizi di ristorazione/biglietteria degli scavi archeologici ha fatto scattare i licenziamenti per 12 lavoratori il cui futuro non è garantito dalla società aggiudicataria in via temporanea. Domani la protesta sotto il Ministero

printDi :: 28 marzo 2021 11:06
Ostia Antica, sit-in dei lavoratori della biglietteria domani mattina sotto il Ministero della Cultura

(AGR) Cresce la preoccupazione per il futuro dei lavoratori alla biglietteria del Parco Archeologico di Ostia Antica che nei giorni scorsi hanno ricevuto la lettera di licenziamento. “Lo scorso 9 marzo, - scrive Matteo Baisero in una nota inviata in redazione - ho ricevuto la lettera di licenziamento e, come me altri undici dipendenti della Gelmar Novamusa lazio, la cooperativa che oltre alla biglietteria, gestiva i servizi di bar/ristorazione, bookshop e parcheggio. Con l’appalto in scadenza e la mancata proroga, di fatto, ci è stata negata la possibilità di essere assorbiti, come prevede il decreto n.50/2016 dalla società subentrante, poiché i vertici ministeriali del Parco hanno appaltato la gestione dei servizi sopra indicati, ad un’altra società attraverso un’assegnazione diretta, senza bando di gara”.

Nei giorni scorsi la Direzione degli scavi aveva pubblicato, per il proseguimento del servizio da mettere a bando, una manifestazione d’interesse solo per i servizi di biglietteria, per presentare l’offerta c’è tempo fino al 30 marzo. Si tratta di un’assegnazione temporanea ma destinata a durare per i tempi tecnici necessari ad indire il bando pubblico.

 
“La società subentrante - continua Baisero - trattandosi di una manifestazione d’interesse non è obbligata ad assumere il personale in servizio in precedenza ed eventuali assunzioni sono a discrezione. Per il bando pubblico bisognerà ci vorrà del tempo…..siamo dodici famiglie che stanno vivendo un dramma occupazionale ingiusto ed inatteso, in un momento storico difficilissimo. Noi però non vogliamo arrenderci. Domani mattina saremo in Via Alessandro Specchi, sotto il Ministero della Cultura per dar voce alla nostra protesta”.

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