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Operazione Irini, embargo di armi per la Libia, nave italiana blocca mercantile

La nave, segnalata dal Panel of Experts dell’Onu per la Libia, era partita dal porto di Sharjah negli Emirati Arabi verso Bengasi con un cargo di kerosene per aerei. Tale carburante viene considerato alla stregua di “materiale militare”

printDi :: 10 settembre 2020 18:09
ispezione a bordo nave

ispezione a bordo nave

(AGR) Violazione dell’embargo di armi, questa è stata la ragione per cui alle 7circa di oggi una Unità navale dell’Operazione EUNAVFOR MED Irini ha bloccato ed ispezionato il mercantile Royal Diamond 7 in acque internazionali a circa 150 km a nord della città libica di Derna (Cirenaica).

La nave, segnalata dal Panel of Experts dell’Onu per la Libia, è partita dal porto di Sharjah negli Emirati Arabi verso Bengasi in Libia con un cargo di kerosene per aerei, destinato presumibilmente a scopi militari. Tale carburante viene considerato alla stregua di “materiale militare” dall’ONU e quindi trova applicazione la risoluzione 2292 (2016) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sull’embargo delle armi verso la Libia, confermata e prorogata dalla risoluzione 2526 (2020).

 
La nave tedesca Hamburg, supportata dalla nave italiana Margottini da cui l’Ammiraglio Ettore Socci - comandante in mare degli assetti assegnati all’Operazione IRINI - ha condotto l’attività, ha impedito al mercantile l’accesso alle acque territoriali libiche e la sta dirottando verso un porto dell’Unione europea per ulteriori verifiche ed indagini.

Operazione Irini è la concreta dimostrazione dell'impegno dell'Unione europea a favore del processo di Berlino, per contribuire alla stabilizzazione della Libia e garantire la pace alla sua popolazione.

I risultati dell’Operazione

Dal 4 maggio, giorno dell’inizio delle attività in mare, gli assetti Irini hanno fermato e controllato 650 navi sospette (hailing) e hanno effettuato 12 visite a mercantili (friendly approach) per ottenere informazioni sui traffici illeciti nel Mediterraneo centrale. Irini - grazie anche al lavoro dell’intelligence e di SatCen, che ha fornito oltre 230 album di immagini satellitari - controlla oltre 10 porti e punti d’approdo e 25 aeroporti e piste d’atterraggio. In questi quattro mesi, non solo ha monitorato le navi sospette, ma ha anche segnalato la presenza di 80 voli di interesse da e per la Libia, contribuendo a implementare l’embargo di armi e il controllo del traffico illecito di petrolio con 14 rapporti, consegnati al Panel di Esperti delle Nazioni Unite. I rapporti riguardano entrambe le parti del conflitto in Libia, in questo modo Irini ha dimostrato di essere imparziale.

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