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Sermoneta, schiaffi e sevizie alla madre ottantenne invalida, in manette il figlio 43enne

I carabinieri hanno interrotto questa mattina la lunga striscia di maltrattamenti quotidiani ai quali era sottoposta l'anziana madre invalida, picchiata ripetutamente nonostante le gravi condizioni. Le indagini dei militari hanno accertato le violenze

printDi :: 18 gennaio 2022 17:03
Sermoneta, schiaffi e sevizie alla madre ottantenne invalida, in manette il figlio 43enne

(AGR) I carabinieri hanno tratto in arresto un cittadino italiano, quarantatreenne, residente a Sermoneta a carico del quale sono stati riconosciuti sussistenti gravi indizi di colpevolezza per il reato di “maltrattamenti contro familiari e conviventi” nei confronti dell’anziana madre.

In tale contesto dunque, l’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Latina, concordando pienamente con le risultanze investigative documentate dalla Stazione Carabinieri di Sermoneta, così come collazionato nella richiesta di misura cautelare formulata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Latina, emetteva l’ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere a carico dell’uomo

 
In particolare, le indagini permettevano di documentare come in più occasioni erano state riscontrate lesioni sull’anziana ottantenne, costretta su una sedia a rotelle in ragione di diverse patologie, attribuibili solo per ipotesi a delle percosse, nella considerazione che l’anziana donna non ha mai ritenuto di denunciare, ed ha sempre negato di essere maltrattata dal figlio quarantatreenne convivente. Pur seguita dai servizi sociali del comune di Sermoneta non ha mai trovato il coraggio di denunciare il figlio.

L’attività di monitoraggio ha però consentito di documentare la gravità delle vessazioni, costanti, abituali e mortificanti, fatte di ingiurie, minacce, umiliazioni, percosse. La donna è stata più volte schiaffeggiata con violenza, colpita con un mestolo o con un bottiglione, costretta a subire dolorose torsioni di mani e braccia, ciononostante, è documentata anche la rassicurazione fatta al figlio, quale doloroso riscontro dello stato di assoggettamento psicologico cui era sottoposta la donna, che non lo avrebbe mai denunciato. Le violenze sono state commesse anche il giorno di Natale e Capodanno.

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