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Ancora 31 attivisti sul tetto del Parlamento

print12 ottobre 2009 15:41
Ancora 31 attivisti sul tetto del Parlamento
(AGR) LONDRA, 12 ottobre 2009 - Dopo diciotto ore, trentuno attivisti di Greenpeace sono ancora sul tetto del palazzo di Westminster, 24 sul tetto del Grand Committee Chamber e sette sulla punta più alta del Westminster Hall, pronti a salutare i parlamentari che oggi tornano al Parlamento dopo la pausa estiva. Gli attivisti che sono scesi dal palazzo sono stati tutti arrestati con l'accusa di occupazione e violazione della sicurezza.

Fuori Westminister cinquanta volontari stanno consegnando a dipendenti pubblici e parlamentari dei volantini contenenti i dodici punti per trasformare il Regno Unito in un paese basato su un'economia a basse emissioni e costruire la fiducia necessaria per sbloccare i negoziati internazionali sulla strada di Copenhagen.

Brikesh Singh, uno degli attivisti sul tetto più alto, ha detto: “Siamo molto contenti che ci siano così tanti di noi ancora qui a ricordare i parlamentari che ci sia appena cinquanta cinque giorni fino al vertice ONU sul clima a Copenhagen. I negoziati sono in fase di stallo, abbiamo bisogno di una leadership da parte delle nazioni sviluppate come il Regno Unito se vogliamo davvero raggiungere l’accordo di cui abbiamo bisogno, mentre stiamo rapidamente esaurendo il tempo a nostra disposizione”.

Gli attivisti, che ieri erano 55, hanno scavalcato le ringhiere del palazzo, salendo con delle scale. Cinque climber hanno scalato il parafulmine di 15 metri mentre gli altri 35 sono su un tetto più basso, con tende, cibo e acqua sufficienti.

Solo 56 giorni separano il mondo dalla conferenza chiave sui cambiamenti climatici a Copenaghen, ma per come procedono le cose c’è un rischio molto concreto di fallimento. Alla riunione preliminare sul clima delle Nazioni Unite della scorsa settimana a Bangkok, la Cina e altri 130 Paesi in via di sviluppo hanno accusato i Paesi ricchi, incluso il Regno Unito, di cercare di sabotare i negoziati e si è diffusa la preoccupazione che le nazioni sviluppate non stiano impiegando l’impegno necessario per sigillare il vitale accordo.

La prossima settimana è prevista una riunione a Londra dei ministri dell'Ambiente della Major Economies Forum, in cui i maggiori emettitori mondiali di gas serra continueranno a discutere sugli approcci alla riunione di Copenaghen. Dopo il fallimento dei Paesi sviluppati nel corso della riunione delle Nazioni Unite a Bangkok la scorsa settimana, per rendere più forte l’impegno necessario a sbloccare la situazione e rassicurare i paesi poveri della loro volontà, c’è un disperato bisogno di rinnovare la leadership all'interno dell'UE, un ruolo che la Gran Bretagna potrebbe fornire.

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