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Eur Spa, stato di agitazione tra i 130 dipendenti: Troppi tagli al welfare aziendale. Dall’Ente ricevuta solo un'offerta da saldi di fine stagione

Ora presidi sotto la sede degli azionisti ministero dell’Economia e comune di Roma

printDi :: 17 novembre 2022 23:31
Eur Spa, stato di agitazione tra i 130 dipendenti

Eur Spa, stato di agitazione tra i 130 dipendenti

(AGR) Ormai è braccio di ferro tra il management di Ente Eur Spa e i 130 lavoratori. Il 14 Ottobre scorso dopo un serrato confronto con le opposizioni, il sindaco Gualtieri e la sua maggioranza erano riusciti a far votare un aumento di capitale pari a 93 milioni di euro, il tutto corredato da un complesso piano industriale di rilancio per la società partecipata dal ministero dell’Economia (90%) e Roma Capitale (10%). Una vicenda ben accolta inizialmente dai sindacati. Poi la doccia fredda con l’amministratore delegato Angela Cosselu, insediata a gennaio 2022, che blocca il finanziamento del “welfare aziendale” senza riconoscere alcun premio di risultato al personale dipendente. In soldoni, una proposta che porta l’offerta aziendale a tagliare, per ogni dipendente, da 2500 euro a 500 pro capite. Oggi il primo presidio dei lavoratori che in assemblea hanno votato un ordine del giorno e dato mandato a FpCgil, CislFp e UilPA di continuare con lo stato di agitazione e di procedere con azioni sindacali ancora più forti.

Qualche settimana fa Giancarlo Cenciarelli (Fp Cgil Roma e Lazio), Andrea Ladogana (Cisl Fp Roma Capitale Rieti) e Andrea Morichini (Uil Pa Roma e Lazio) avevano spiegato le ragioni della protesta: «Ci saremmo aspettati un tavolo sindacale più disponibile e meno rigido, rispetto ai precedenti, nell'affrontare il nodo irrisolto del welfare aziendale. Ricordiamo che questo istituto contrattuale è stato introdotto nel 2018, finanziato con risorse destinate in precedenza ad altre indennità contrattuali a cui le lavoratrici e i lavoratori hanno rinunciato. Per il 2022 l’azienda si è presentata però al tavolo con un’offerta da saldi di fine stagione e per giunta non trattabile. Un’offerta che appare come una autentica presa in giro per i dipendenti dell’azienda che si troverebbero ad affrontare l’avanzata feroce dell’inflazione, oramai certificata oltre il 10%, non con delle risorse in più ma con un taglio inaccettabile al loro reddito annuale. A questo va aggiunto il sostanziale taglio al lavoro straordinario (non più concesso salvo situazioni eccezionali) che si sta operando con rimodulazioni dell'orario di lavoro dei dipendenti conseguito anche al di fuori dei normali percorsi previsti dal contratto collettivo nazionale».

 
Una situazione inaccettabile che cozza, secondo le organizzazioni dei lavoratori, con le decisioni dell’azienda di assumere «due nuovi dirigenti ed un quadro, mentre spendeva centinaia di migliaia di euro per consulenze esterne» e che ha portato i sindacati a proclamare lo stato di agitazione. «E' forte la rabbia che si prova nel vedere con l’approssimarsi della fine dell'anno – spiegano in una nota congiunta i sindacati - il nodo del welfare aziendale ancora irrisolto. Questo ci impone di inasprire lo stato di agitazione e proseguire con la vertenza sindacale con più forza e determinazione, iniziando a programmare anche presidi sotto le sedi degli azionisti».

Ora, salvo mosse da parte dell’amministrazione comunale di Roma o del ministero dell’Economia, in calendario sono previsti diversi presidi, sotto la sede di via XX Settembre e sotto il Campidoglio oltre ad altre iniziative davanti i palazzi simbolo gestiti da Eur Spa con i lavoratori che promettono battaglia: «Umiliare le lavoratrici ed i lavoratori di Eur Spa – chiude il comunicato - vorrebbe dire bloccare un'Azienda che ricopre un ruolo strategico nella città che non può essere ridotto alla semplice gestione immobiliare ma impatta fortemente sulle iniziative culturali che vanno oltre il perimetro di Roma Capitale».

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