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Cani, gatti e… primavera: come vivere in sicurezza la bella stagione?

print23 aprile 2018 12:23
Cani, gatti e… primavera: come vivere in sicurezza la bella stagione?
(AGR) L’amore per gli animali da compagnia in Italia cresce inarrestabile. Secondo il recente Rapporto curato da Assalco (Associazione Nazionale tra le Imprese per l'Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia) e da Zoomark International, si stima siano almeno 60 milioni i pet nel nostro Paese entrati a far parte dei nuclei familiari (200 milioni in Europa), con un business che sfiora i 2 miliardi di euro solo per l’alimentazione. Un quadro che attesta l’importanza del ruolo sociale degli amici a 4 zampe, sui quali aumenta sempre più l’attenzione dei padroni nell’informarsi su come proteggerli al meglio per garantire una miglior qualità di vita possibile. Per questo motivo Anticimex, azienda specializzata nel Pest Management e nei servizi di igiene ambientale, con l’arrivo della primavera ha voluto fare luce e mettere in guardia su uno degli infestanti più sottovalutati in questa stagione per gli animali d'affezione, che può rappresentare un pericolo mortale: la processionaria.

Cosa sono le processionarie?

Insetti dell’ordine dei lepidotteri e dall’aspetto simile a quello dei bruchi, sono così chiamate per l’abitudine di muoversi in fila indiana, in processione. Le processionarie nidificano soprattutto su pini e querce e sono estremamente dannose anche per le piante che le “ospitano”. Le larve mature in primavera, con l’aumento delle temperature, abbandonano la pianta ospite in cui si sono formate e insieme si dirigono verso un luogo adatto in cui interrarsi. Questi infestanti da adulti si trasformano in inoffensive falene, ma nello stadio larvale possono essere pericolosi per gli esseri umani e addirittura letali per gli animali, soprattutto per i cani che hanno l’abitudine di annusare il terreno e di addentare qualsiasi cosa si muova.

Danni e allergie

Le infestazioni di processionaria interessano soprattutto le piante poste in aree soleggiate e per questa ragione possono costituire un rischio per i giardini e i grandi spazi all’aperto, dove scorazzano liberi gli amici a 4 zampe. L’insetto attacca prevalentemente la quercia (rovere, roverella, farnia) e in caso di forti infestazioni possono spogliare completamente le piante ospiti, con gravi danni dovuti agli squilibri fisiologici conseguenti e con progressivi indebolimenti delle piante colpite. Le larve e i loro peli urticanti, inoltre, sono la causa dei danni e delle allergie provocate dalle processionarie. Questi insetti, nonostante le piccole dimensioni, hanno forti mandibole, che gli permettono di nutrirsi anche degli aghi di pino più robusti e in poco tempo di defogliare interi rami. Il loro corpo è ricoperto di peli urticanti, che si disperdono molto facilmente potendo provocare reazioni epidermiche e allergiche, come irritazioni cutanee, asma e congiuntiviti sia agli umani che agli animali domestici.

Attenzione agli animali domestici

"Cani e gatti sono particolarmente esposti al pericolo della processionaria, perché annusando il terreno potrebbero inavvertitamente inalare i peli urticanti di questo infestante – afferma Valeria Paradiso, Responsabile Tecnico di Anticimex Italia – Bisogna prestare particolare attenzione, soprattutto in primavera, in quanto il contatto con l'apparato digerente o respiratorio dell'animale potrebbe essere fatale. I sintomi potrebbero variare in base all'esposizione e andare dall’eccessiva salivazione da parte dell'animale, al vomito o diarrea, all’aumento della temperatura corporea. In questi casi è sempre bene riconoscere i sintomi e rivolgersi immediatamente al proprio veterinario. Sono quindi fortemente sconsigliati i metodi ‘fai da te’ ed è bene rivolgersi agli esperti, i quali attraverso l'utilizzo di specifici prodotti fitosanitari possono debellare l'infestazione.”

Come gestire il problema della processionaria?

Tra la fine dell’autunno e l’inverno, indicativamente fra dicembre e i primi di febbraio, si può intervenire con la rimozione meccanica dei nidi larvali. Nel periodo primaverile, indicativamente tra la fine di febbraio e i primi di aprile, la lotta meccanica contro le larve è possibile mediante l’applicazione di trappole ad intercettazione da tronco, che fanno finire le larve in un contenitore evitando quindi che raggiungano il terreno. In estate, indicativamente verso la metà di giugno, è possibile interferire nella riproduzione della specie mediante l’esposizione di trappole (a sud-ovest degli alberi da tutelare) per catture di massa, che risultano selettive nei confronti dei maschi, riducendone la densità della popolazione. A fine estate, indicativamente dopo la prima decade di settembre, si può intervenire con interventi a base di prodotti specifici.

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