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Yemen: 130 bambini muoiono ogni giorno per fame e malattie, uno ogni dieci minuti

print15 novembre 2017 13:54
Yemen: 130 bambini muoiono ogni giorno per fame e malattie, uno ogni dieci minuti
(AGR) Il blocco delle frontiere imposto dalla coalizione saudita potrebbe far aumentare il bilancio delle vittime. Senza l’accesso degli aiuti nelle aree più colpite dalla crisi umanitaria, le scorte di cibo potrebbero esaurirsi in poche settimane.

Fame estrema e malattie stanno uccidendo 130 bambini al giorno in Yemen, uno ogni dieci minuti. Il blocco continuativo della coalizione saudita che interessa i porti di ingresso nel nord del paese potrebbe – con probabilità - accrescere ulteriormente il bilancio delle vittime, superando la previsione secondo la quale 50.000 bambini malnutriti sotto i cinque anni potrebbero morire quest’anno. Lo denuncia Save the Children, l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un future.

Quasi 400.000 bambini hanno bisogno di cure per la malnutrizione acuta grave in Yemen ma le agenzie stanno faticando a raggiungerli a causa dei deficit di fondi cronici della più ampia epidemia di colera nella storia moderna e degli ostacoli che incontrano nel fornire cibo e aiuti. Senza l’accesso urgente e privo di intralci delle organizzazioni umanitarie e in assenza di un incremento dei fondi, l’Organizzazione avverte che metà di questi bambini potrebbero non ricevere alcuna cura: sulla base delle prove disponibili, circa il 20-30% dei bambini affetti da malnutrizione acuta grave, se lasciato senza cure, morirà ogni anno.

L’accesso in Yemen per gli operatori delle organizzazioni umanitarie impegnate a portare aiuto e per i rifornimenti commerciali era, anche prima del blocco, difficoltoso a causa degli ostacoli posti dai partiti coinvolti nel conflitto. La decisione di bloccare l’intero accesso ai punti di ingresso chiave, quali l’aeroporto di Sana’a e i porti di Hodeidah e Saleef, pone ora ulteriori migliaia di bambini a rischio. I prezzi già elevatissimi del cibo e del carburante sono cresciuti vertiginosamente in pochi giorni, erodendo ulteriormente la capacità già limitata delle agenzie di fornire aiuti salvavita.

“Queste morti sono assurde quanto prevenibili: più di cento madri piangono la perdita di un figlio, giorno dopo giorno. Save the Children attualmente ha 5 container pieni di cibo salvavita per bambini malati e malnutriti bloccati ad Aden, a causa della chiusura delle strade”. Commenta Tamer Kirolos, Direttore di Save the Children in Yemen. “Il nostro staff non può raggiungere le comunità per fornire loro cure e provviste delle quali hanno molto bisogno e i soccorritori non possono entrare nel paese. Medicine essenziali, carburante e riserve di cibo inizieranno a esaurirsi nel giro di settimane. È completamente inaccettabile lasciar morire i bambini per negligenza e a causa della mancanza di volontà politica. Senza un’azione urgente, il futuro appare cupo: a meno che il blocco venga sciolto immediatamente, ancora più bambini moriranno. La guerra ha già distrutto i servizi pubblici e creato la più grave crisi umanitaria al mondo. Punire i bambini yemeniti restringendo l’accesso ad aree del paese è un gesto sconsiderato”.

Non esiste un’alternativa sostenibile ai porti che sono sotto il blocco per portare l’ammontare di cibo, medicine e aiuti necessari in alcune delle aree dello Yemen più colpite dalla crisi alimentare. I governatorati di Taiz e Hodeidah stanno affrontando gli effetti più gravi di questa crisi, con la sconvolgente previsione di 10.000 bambini morti quest’anno in ognuna delle due regioni.

“Con i combattimenti che non accennano a diminuire, dobbiamo garantire ai bambini e alle loro famiglie l’accesso agli aiuti salvavita facendo pressione su tutti i partiti, per assicurare che l’ingresso delle organizzazioni umanitarie non sia intralciato e affinché venga eiminata ogni restrizione alle importazioni di rifornimenti commerciali” conclude George Graham, Direttore Policy Conflitti di Save the Children.

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